venerdì 3 febbraio 2012

Racconto senza titolo


Era goffo, freddo, e lo guardavano tutti.
Si sentiva impacciato nel suo strano modo di esistere.
Mai una gioia, mai una soddisfazione.
Qualsiasi cosa facesse, puntualmente sbagliava.
E tutti erano sempre lì a ricordarglielo.
Ma quando i suoi modi erano giusti e i suoi comportamenti corretti, nessuno andava da lui.

Era ancora molto inesperto, ma stava iniziando a capire l'antifona.
Quelli bravi non se li fila nessuno.
E se sbagliano, è ancora peggio.

La madre di suo cugino lo guardò da capo a piedi.
Che vergogna”, disse.
Un chiacchiericcio generale si diffuse intorno a lui.
Sei proprio assurdo Giacomino”, disse suo fratello.
E' uno sfigato”, disse Carletto, uno dei più grandi.

E proprio Carletto era la causa di tutto.

Quando, pochi minuti prima, lui e i suoi amici avevano preso di mira Giacomino, deridendolo per la sua goffaggine, il piccolo aveva cercato di assecondarli, per paura che finisse male.
Ma, nonostante tutti i suoi sforzi, male era finita davvero.
L'avevano costretto ad avvicinarsi a quello strano marchingegno che tutti facevano sempre finta di non vedere. E dopo che gli ci avevano infilato dentro tutto l'arto superiore, era corsi a chiamare tutti gli abitanti del paese.
In tanti erano accorsi a vedere Giacomino, e tutti erano rimasti impietriti quando si erano trovati davanti quella scena.


Quel Giorno Giacomino aveva capito tante cose.
Aveva capito che è meglio non fidarsi dei più grandi, anche quando ti sembrano invincibili.
Aveva capito che dalla sua parte non aveva mai avuto nessuno, dato che in quel momento di disagio nessuno lo aveva sostenuto.
Aveva capito che lo stupore di tutti stava nel fatto di vedere il suo piccolo arto di undicenne infilato nella macchinetta dei preservativi.
E aveva capito che tante volte nella vita, ci si può vergognare per colpa degli altri...


anche nel mondo dei pinguini.

2 commenti:

  1. avevo scritto un bel commento costruttivo ma il pc se l'è mangiato, così mi tocca essere sintetico. Mi è piaciuto, fondamentalmente, come esercizio di stile.
    Due appunti: escluderei i diminutivi perchè sono brutti da sentire, anche se si tratta di bambini/ragazzini. Per quanto riguarda il fatto della vergogna, mi aspettavo qualcosa di più di una macchina per i preservativi: di per sè non c'è nulla di imbarazzante o biasimevole se a farlo è un bambino, ma potremmo stare qui una giornata a immaginare possibili scenari alternativi.
    Nel complesso, scorre.
    A rileggerti!
    F

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  2. Grazie per i consigli, questa è una sperimentazione che mi son divertita a scrivere ieri sera :) a presto!!

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