Era
goffo, freddo, e lo guardavano tutti.
Si
sentiva impacciato nel suo strano modo di esistere.
Mai
una gioia, mai una soddisfazione.
Qualsiasi
cosa facesse, puntualmente sbagliava.
E
tutti erano sempre lì a ricordarglielo.
Ma
quando i suoi modi erano giusti e i suoi comportamenti corretti,
nessuno andava da lui.
Era
ancora molto inesperto, ma stava iniziando a capire l'antifona.
Quelli
bravi non se li fila nessuno.
E
se sbagliano, è ancora peggio.
La
madre di suo cugino lo guardò da capo a piedi.
“Che
vergogna”, disse.
Un
chiacchiericcio generale si diffuse intorno a lui.
“Sei
proprio assurdo Giacomino”, disse suo fratello.
“E'
uno sfigato”, disse Carletto, uno dei più grandi.
E
proprio Carletto era la causa di tutto.
Quando,
pochi minuti prima, lui e i suoi amici avevano preso di mira
Giacomino, deridendolo per la sua goffaggine, il piccolo aveva
cercato di assecondarli, per paura che finisse male.
Ma,
nonostante tutti i suoi sforzi, male era finita davvero.
L'avevano
costretto ad avvicinarsi a quello strano marchingegno che tutti
facevano sempre finta di non vedere. E dopo che gli ci avevano
infilato dentro tutto l'arto superiore, era corsi a chiamare tutti
gli abitanti del paese.
In
tanti erano accorsi a vedere Giacomino, e tutti erano rimasti
impietriti quando si erano trovati davanti quella scena.
Quel
Giorno Giacomino aveva capito tante cose.
Aveva
capito che è meglio non fidarsi dei più grandi, anche quando ti
sembrano invincibili.
Aveva
capito che dalla sua parte non aveva mai avuto nessuno, dato che in
quel momento di disagio nessuno lo aveva sostenuto.
Aveva
capito che lo stupore di tutti stava nel fatto di vedere il suo
piccolo arto di undicenne infilato nella macchinetta dei
preservativi.
E
aveva capito che tante volte nella vita, ci si può vergognare per
colpa degli altri...
anche nel mondo dei pinguini.
avevo scritto un bel commento costruttivo ma il pc se l'è mangiato, così mi tocca essere sintetico. Mi è piaciuto, fondamentalmente, come esercizio di stile.
RispondiEliminaDue appunti: escluderei i diminutivi perchè sono brutti da sentire, anche se si tratta di bambini/ragazzini. Per quanto riguarda il fatto della vergogna, mi aspettavo qualcosa di più di una macchina per i preservativi: di per sè non c'è nulla di imbarazzante o biasimevole se a farlo è un bambino, ma potremmo stare qui una giornata a immaginare possibili scenari alternativi.
Nel complesso, scorre.
A rileggerti!
F
Grazie per i consigli, questa è una sperimentazione che mi son divertita a scrivere ieri sera :) a presto!!
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